Trentadue anni che spesso significano maturità e esperienza, quasi 400 partite in Serie A con le maglie di Verona, Parma e Napoli, integrità fisica da tante stagioni e bandiera indiscussa dei partenopei di cui è capitano: cosa manca a Paolo Cannavaro per meritarsi una convocazione in Nazionale da parte del commissario tecnico Cesare Prandelli? E’ quanto si chiedono nel capoluogo campano anche perché la storia del fratello di Fabio, uno che grazie alla Nazionale ha vinto un Mondiale e un Pallone d’Oro, con i colori azzurri è praticamente un libro bianco: 18 presenze con l’Under 21, nessuna con quella maggiore, con l’unica convocazione datata ottobre 2007 (ct Donadoni, amichevole contro il Sudafrica, non scese in campo).
Di sicuro a Cannavaro farebbe piacere indossare l’azzurro più scuro della Nazionale, ma se anche contro l’Olanda ad Amsterdam non è stato preso in considerazione vuol dire che ha potuto preparare coi compagni la delicata sfida dell’Olimpico contro la Lazio; un modo, opinabile per carità, di dire che in questo modo non si è stancato o ha rischiato di infortunarsi per una partita senza significato. Tant’è, la inveterata esclusione dello stopper del Napoli ha mosso i soliti mugugni tra i suoi tifosi e lui stesso, a Radio Marte, ha asserito che “non riesco a farmene una ragione ma non rispondo, tanto è inutile: Prandelli continua a seguire la sua linea“.
L’ex portiere del Napoli Giuseppe Tagliatela ha espresso la sua opinione a Radio CrC: “Cannavaro credo stia subendo una grande ingiustizia dalla Nazionale italiana perché è uno dei più bravi difensori italiani. Strano che il ct della Nazionale non dia spiegazioni“. Il più stizzito è però il procuratore del giocatore, cioè Gaetano Fedele che esprime così il suo disappunto a Radio Kiss Kiss:
“Nazionale? È la domanda che spesso mi viene posta da ormai un paio d’anni. Le decisioni di Prandelli ci lasciano l’amaro in bocca perché credo che meritasse la convocazione e credo sia un paradosso che non abbia mai avuto la chance. A questo punto penso che il tecnico non consideri Paolo come un giocatore adatto alla nazionale, anche se poi si arriva all’assurdo di vedere De Rossi centrale o Gastaldello e Peluso convocati in azzurro. Io avrei preferito un po’ di trasparenza da parte del ct, che non ha mai risposto alle domande dirette su Cannavaro. Sarebbe bastato che ci dicesse: ‘non è un giocatore che reputo adatto’. Ormai comunque ci siamo rassegnati, anzi l’altro giorno con Paolo neanche abbiamo pensato all’eventualità di essere chiamato in azzurro. La sua vera nazionale è il Napoli”.
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